Migrare Windows da Parallels a VirtualBox si può!

I recenti rilasci di VirtualBox hanno reso il virtualizzatore open source di Sun un prodotto di altissima qualità; installato sui miei Mac OSX Tiger e Leopard ha rivelato buone doti di velocità, un impatto abbastanza contenuto sulla memoria di sistema ed una stabilità pressochè totale. Di qui la decisione di migrare le mie macchine Windows che avevo su Parallels, approfittandone per sistemare un’annosa questione di licenze…

Dato che VirtualBox non supporta il formato con cui Parallels memorizza su disco le macchine virtuali sono dovuto ricorrere ad un tool di terze parti, per la precisione a VMWare Free Converter. Ironia della sorte è stato il terzo competitor in ambito virtualizzazione desktop a rendere possibile la migrazione!

La procedura è abbastanza semplice tuttavia non banale: se non avessi raccattato in rete alcune informazioni probabilmente sarei ancora lì a cercare di capire perchè Windows non si avvia… Ecco i passi da seguire per una migrazione efficace:

  1. Avviate la macchina virtuale su Parallels e disinstallate i Parallels Tools, quindi riavviate.
  2. Siccome faremo una snapshot dell’esecuzione corrente, chiudete tutti i programmi, come indicazione di massima considerate che meno icone ci sono sul systray meno saranno i problemi potenziali.
  3. Scaricate ed installate VMWare free converter.
  4. Avviate il free converter e scegliete l’opzione “Convert Machine”, si aprirà un wizard.
  5. Dite al wizard che volete migrare una macchina fisica, specificando poi che vi state riferendo al sistema attualmente in uso; mi raccomando di selezionare l’opzione “Ignore page file and hibernation file” onde evitare di sprecare inutilmente spazio disco. Nella combo box che seleziona il tipo di macchina virtuale lasciate l’opzione che trovate, ma se terminata la conversione la macchina non dovesse avviarsi sotto VirtualBox provate a cambiare. Ricordatevi che l’immagine della macchina convertita va salvata su un disco diverso da quello della macchina virtuale: usando le shared folders, specificate come disco di destinazione quello della macchina fisica oppure un drive esterno. Terminate il wizard ed avviate la procedura che durerà diversi minuti.
  6. Chiudete Parallels ed avviate VirtualBox; aprite il “Virtual Disk Manager” ed aggiungete un disco virtuale esistente puntando al file prodotto dal convertitore.
  7. Create una nuova macchina virtuale specificando come disco quello appena aggiunto.
  8. Avviate la macchina virtuale ed incrociate le dita.

Il primo avvio prende diverso tempo, comunque non più di 5-6 minuti, se ne passano di più qualcosa è andato storto. Come troubleshooting potete nell’ordine:

  1. Cambiare le opzioni relative al dispositivo IDE nella schermata di configurazione della macchina virtuale in VirtualBox.
  2. Provare a riavviare la procedura di conversione cambiando alcune opzioni.

A questo punto la macchina potrebbe avviarsi (w00t!) oppure crashare in fase di boot. Se quest’ultima malaugurata ipotesi dovesse verificarsi, rimettete mano alle opzioni IDE e tentate di individuare la configurazione giusta: purtroppo non c’è una ricetta unica perchè molto dipende dalla configurazione originale della macchina in Parallells, nonchè dalla versione dei virtualizzatori.

Se dovesse verificarsi un errore al boot che coinvolge un file chiamato “prlfs.sys” vuol dire che vi siete scordati di disinstallare i Parallels Tools: niente paura, avviate Windows su VirtualBox in modalità provvisoria con prompt dei comandi ed eliminate il file in oggetto, lo troverete al percorso c:\windows\system32\drivers.

Se qualcuno trovasse utile questa guida sarei grato lasciasse un commento sulla propria ed inetavilmente travagliata esperienza di migrazione!